Upgrade Mediostar Next
Protocolli rapidi per fototipi scuri e pelle abbronzata

L’essenziale in 30 secondi
• Che cos’è: MeDioStar Next è un laser a diodo con doppia lunghezza d’onda 810/940 nm e punta raffreddata a contatto 360°.
• Cosa c’è di nuovo: preset software per fototipo e area, tempi impulso regolabili (da lunghi a ultraveloci), modalità smooth a micro-impulsi per scorrere più in fretta sulle zone grandi.
• Perché interessa ai fototipi scuri/abbronzati: energia distribuita in modo intelligente, picchi termici contenuti e controllo reale della temperatura cutanea.
• Dove farlo bene: Maya Club (Pesaro e Fano), con consulto, patch test e parametri su misura.

Parliamoci chiaro: cosa chiedono le persone quando hanno la pelle scura

Se hai un fototipo alto o ti abbronzi facilmente, due domande vengono sempre fuori: “È sicuro?” e “Quanto ci metto?”. E sono domande giuste.

Per anni l’epilazione era pensata per il classico contrasto “pelo scuro / pelle chiara”. Oggi non più. L’upgrade di MeDioStar Next nasce per allargare la zona di comfort: meno tentativi, più trattamento utile, e soprattutto parametri guidati per evitare improvvisazioni.

Noi, in pratica, vediamo tutto in tempo reale: fototipo, area, densità e spessore del pelo orientano i preset; noi li adattiamo al tuo caso con un patch test discreto (e veloce). Da qui in avanti la seduta scorre via in modo naturale, senza bisogno di “tirare” la potenza per far prima.

Le caratteristiche di Mediostar Next


Doppia lunghezza d’onda 810/940 nm: tradotto in italiano
• 810 nm è la “colonna portante”: colpisce bene la melanina del bulbo e del fusto, cioè il suo bersaglio.
• 940 nm scende più in profondità e lavora dove il pelo è più grosso e radicato.

La combinazione serve proprio quando il contrasto tra pelle e pelo è ridotto (tipico dei fototipi scuri o della pelle abbronzata). Il punto non è “più potenza”: è arrivare al bulbo in modo controllato e ripetibile, senza riscaldare a sproposito la superficie.

Il raffreddamento 360° (quello che senti davvero sulla pelle)
Se non hai mai fatto laser, te lo dico: la parte che ti sorprenderà è la punta fredda. Prima, durante e subito dopo l’impulso, la placca in zaffiro raffredda la pelle a contatto. Il risultato è duplice: meno fastidio (quel “pizzico” resta sotto controllo) e minore rischio di hot spot. Su pelle scura o abbronzata, questa è la rete di sicurezza più concreta che possiamo offrirti, oltre al buon senso.

Smooth/Dynamic mode: tanti micro-impulsi, niente “colpo di cannone”


Qui entra in gioco la parte “umana” del lavoro. Con la modalità smooth non spariamo un solo colpo ad alta fluence: spezzettiamo l’energia in micro-impulsi molto rapidi mentre l’handpiece scorre. Tu percepisci un calore gestibile, noi copriamo superficie in meno tempo. Per gambe e braccia è una svolta: la seduta è più veloce senza trasformarsi in una prova di resistenza.

Cosa intendo per “upgrade software”

(e perché ti riguarda)
L’interfaccia nuova è meno scenografica e più intelligente:
• seleziono fototipo e area, il sistema mi propone un range prudente;
• scelgo tempo impulso (corto o lungo) in base a densità e spessore;
• verifico la risposta clinica subito (il famoso rossore puntiforme perifollicolare: un buon segno).

Sulla pelle scura/abbronzata, spesso allunghiamo l’impulso: non è “meno efficace”, è più controllabile. Il bulbo riceve il calore necessario, ma la cute non prende un picco unico. È qui che sicurezza e comfort camminano insieme.

Protocolli rapidi “fast & safe” su fototipi scuri e pelle abbronzata


Ecco come costruiamo una seduta che scorre veloce e resta sicura:
1. Consulto e patch test. Capisco il tuo fototipo reale (non quello “a occhio”), controllo farmaci fotosensibilizzanti, faccio un colpo test in un punto nascosto.
2. Preset + ritocco. Parto dai suggerimenti del software e li aggiusto in base a diametro del pelo e tolleranza. Su cute scura/abbronzata preferisco impulsi lunghi, fluence moderata, smooth mode sulle aree grandi.
3. Passate ordinate, punta sempre in contatto. Lascio che il cooling 360° faccia il suo mestiere; niente sovrapposizioni a caso, niente “buchi”.
4. Segnale clinico ok? Se non vedo il rossore perifollicolare, aumento di un soffio nella zona successiva. Se la pelle è reattiva, abbasso e allungo il tempo: mai il contrario.

Così la seduta accelera senza “tirare il collo” ai parametri, e tu esci con la pelle tranquilla, non in fiamme.

Tempi veri: cosa cambia in poltrona (e cosa non può cambiare)


• Ascelle/bikini: letteralmente pochi minuti.
• Mezze gambe: decisamente più rapide rispetto ai protocolli a colpo singolo.
• Aree grandi (schiena, torace): lo spot ampio e la frequenza fanno la differenza.

Quello che non cambia è la biologia del pelo: il laser colpisce i follicoli in anagen. Ecco perché il percorso resta in media di 8–10 sedute (poi mantenimento, se serve). L’upgrade taglia i tempi per seduta e aumenta il comfort, ma non trasforma l’epilazione in una magia istantanea: ed è giusto che tu lo sappia.

“Sono abbronzata: vengo lo stesso?”
Dipende. Se parliamo di abbronzatura leggera, uniforme e pelle non reattiva, lavoriamo con parametri conservativi e impulsi più lunghi, dopo un patch test. Se sei appena tornata dal mare, c’è eritema o la pelle è calda e sensibile, preferiamo aspettare qualche giorno. La regola è semplice: sicurezza prima, sempre.

Prima, durante, dopo: le cose che fanno la differenza

Prima della seduta
• Rasoio 24 ore prima: niente ceretta o silk-épil (serve il bulbo).
• Stop a acidi/retinoidi sulla zona per 5–7 giorni.
• Il giorno stesso: pelle pulita, niente profumi o deodoranti.

Durante
• Gel conduttore, punta fredda, scorrimento regolare.
• Sensazione di calore sopportabile o “elastico che schiocca”, ma breve.
• Controllo del perifollicular erythema: segno che stiamo colpendo dove serve.

Dopo
• Gel lenitivo subito, SPF 50+ per due settimane (anche in città).
• Evita sauna/bagno turco/HIIT 24–48 ore.
• I peli colpiti non cadono all’istante: si staccano nelle 2–3 settimane successive, come se “scivolassero via”.

A chi conviene questo upgrade (e a chi no)


Sì, se…
• hai fototipo IV–VI o una abbronzatura che non vuoi perdere;
• i peli sono spessi e profondi (ascelle, bikini, gambe);
• vuoi ridurre i tempi su aree grandi senza patire.

Meglio no, se…
• cerchi un risultato da una sola seduta;
• non puoi garantire fotoprotezione nel post;
• hai la pelle molto reattiva da esposizione recentissima: prima si calma, poi si tratta.

Perché farlo nei centri Maya Club (Pesaro e Fano)


Perché non vendiamo “pacchetti a scatola chiusa”. Facciamo consulto vero, patch test, parametri documentati, e ti spieghiamo sempre cosa aspettarti. E sì: gli orari sono comodi, i locali curati e la sensazione è quella giusta: ti ascoltiamo e cuciamo addosso il protocollo.

FAQ
Si può trattare il fototipo VI?
Sì, con impulsi più lunghi, fluence moderata, smooth mode e cooling sempre in contatto. Si parte sempre con patch test: è la nostra cintura di sicurezza.

Quante sedute servono?
La media resta 8–10. L’upgrade accorcia la seduta e migliora il comfort, ma il pelo ha tempi biologici che nessun laser può “saltare”.

Fa male?
Lo descrivono come un pizzico o un elastico. La punta fredda a contatto rende il fastidio molto gestibile, anche in zone sensibili.

Posso venire se sono appena tornata dal mare?
Se c’è eritema o la pelle è molto reattiva, meglio rimandare. Con abbronzatura lieve e uniforme possiamo lavorare in conservativa, dopo patch test.

Cosa cambia davvero con il nuovo software?
Preset guidati per fototipo/area, tempi impulso regolabili su un range ampio e smooth mode più fluida: meno smanettamenti, più trattamento, più controllo termico.

Pronta/o a farlo sul serio?
Se vuoi un percorso veloce, chiaro e sicuro, soprattutto con pelle scura o abbronzata, prenota una consulenza gratuita nei centri Maya Club di Pesaro o Fano.

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