Laser e ormoni
Come ciclo, gravidanza e menopausa influenzano i risultati dell’epilazione

Quante volte hai fissato un appuntamento laser con mesi di anticipo e poi, zac, il ciclo ti arriva in anticipo? O, peggio, ti sei ritrovata a quaranta-cinquanta anni con quei baffetti nuovi di zecca che non avevi mai avuto? Quando i peli cambiano umore il colpevole, nove volte su dieci, è un ormoncino che lavora nell’ombra. La bella notizia è che oggi conosciamo il “dietro le quinte” abbastanza bene da adattare il protocollo e non buttare soldi in sedute poco efficaci.

Il ciclo mestruale: quattro settimane di alti e bassi (di peli e di dolore)


Il nostro laser, che si chiami diodo, MeDioStar Next o Nd:YAG “vede” il pelo in anagen, cioè in fase di crescita attiva. Ebbene, il ciclo ovarico condiziona proprio la percentuale di follicoli in anagen e la nostra soglia del dolore.
• Fase follicolare (giorni 1-13, post-mestruazione)
Gli estrogeni risalgono, la pelle guarisce in fretta, il dolore si percepisce di meno. È il momento d’oro per trattare zone sensibili come inguine e ascelle.
• Ovulazione (giorni 14-16)
Occhio: la temperatura corporea è un pelo più alta e alcune persone avvertono micro-edemi. Non è un dramma, ma se tendi a gonfiare, forse conviene spostare di qualche giorno.
• Fase luteinica (giorni 17-28)
La progesterone-band entra in scena, l’acqua si ferma nei tessuti, i peli sembrano crescere più in fretta perché la pelle “spinge” verso l’esterno. Qui il laser resta efficace, ma potresti sentire più pizzicore e vedere rossore che dura mezza giornata in più.
Morale della favola: se sei libera di scegliere, prenota tra il 3° e il 10° giorno del ciclo farà la differenza sia in comfort sia in risultato visibile.

Gravidanza: semaforo rosso, e ti spiego perché


Posso continuare il laser ora che aspetto un bimbo?
È la domanda che sentiamo più spesso al Maya Club. La risposta, per quanto noiosa, resta un secco no. Non perché il diodo sia stato dimostrato pericoloso — semplicemente non abbiamo studi clinici etici su donne incinte. Aggiungiamoci che:
• gli estrogeni sparano alle stelle e allungano la fase anagen (peli più spessi e scuri, soprattutto su pancia e petto);
• la pelle si fa più fotosensibile;
• la linea nigra e le chiazze di melasma compaiono a tradimento.
Inoltre la macchina lavora a calore: non vogliamo innalzare la temperatura locale, anche se di pochi gradi, sull’addome gravidico. Concediti una pausa, usa il rasoio elettrico e pensa che metà di quei peli super-ormonali cadranno da soli entro sei mesi dal parto.

Post-parto & allattamento: quando riprendere?


Dopo il parto la giostra ormonale impiega circa tre mesi per rallentare. Tra prolattina che sale e estrogeni che crollano, potresti perdere capelli ma guadagnare peluria dove meno te l’aspetti. I dermatologi suggeriscono di attendere il termine dell’allattamento o, almeno, il ritorno di due cicli regolari prima di rimettersi sotto il laser. La pelle deve tornare in modalità “standard” per evitare parametri che invecchiano male dopo poche settimane.

Menopausa e peli ribelli: non è un destino scritto
Finita la scorta di estrogeni, gli androgeni rimasti salgono sul podio e la consigliera barba sottile fa capolino sul mento. Qui il laser è una mano santa, ma il protocollo cambia:
• sedute più ravvicinate all’inizio, perché il pelo è spesso e la cute secca conduce meno calore;
• parametri di fluence leggermente inferiori se assumi terapia ormonale sostitutiva (la pelle diventa più reattiva);
• occhio alla vitamina D: valori bassi rallentano il turnover cutaneo e prolungano i tempi di recupero.
Il bello? Una volta spente le “lampadine” dei follicoli androgeno-dipendenti, non tornano facilmente perché la fluttuazione ormonale si è ormai stabilizzata.

Quando gli ormoni sono troppi o troppo pochi: PCOS, tiroide e stress cronico


Non possiamo ignorare l’ovaio policistico (PCOS), che colpisce una donna su dieci. Qui il testosterone spinge la produzione di peli più robusti sul viso, sull’addome e persino sulle spalle. Il laser funziona, ma spesso servono sedute di mantenimento una volta l’anno finché il quadro endocrino non si riequilibra con dieta, farmaci o pillola combinata.

Capitolo tiroide: ipotiroidismo significa metabolismo lento, pelle fredda e peli che dormono più a lungo in telogen. Risultato? Servono qualche seduta extra perché meno follicoli si presentano “in bersaglio” a ogni passaggio.

E lo stress? Il cortisolo alto cronico fa un dispetto doppio: abbassa la soglia del dolore e infiamma più facilmente la cute post-laser. Se stai attraversando un periodo heavy, parlane: l’operatrice può ridurre la potenza o inserire una seduta criodermica lenitiva subito dopo.

Trucchi pratici per hackerare gli ormoni e far felice il laser


1. Pianifica con un calendario mestruale: non serve diventare matematiche, basta sapere in che giorno del ciclo sarai.
2. Integra omega-3 e magnesio: diminuiscono le prostaglandine dolorifiche e abbassano la soglia di irritazione cutanea.
3. Bevi, ma sul serio: una pelle ben idratata conduce meglio l’energia luminosa e scarica il calore più in fretta.
4. Esfolia 48 ore prima, non il giorno stesso: fai posto al raggio senza lasciare la pelle “nuda” e sensibile.
5. Comunica ogni cambiamento ormonale: nuova pillola? Ti hanno prescritto tiroxina? Dillo. Non esiste un paramagnetismo laser che lo indovini da solo.

Il mito finale da sfatare: “se hai squilibri ormonali, il laser è inutile”
Inutile proprio no. È vero che gli ormoni decidono quanti follicoli si attivano e quanto velocemente, ma il laser distrugge quelli che riesce a colpire. Significa che, anche in presenza di PCOS o in pre-menopausa, la densità pilifera può calare del 70-80 %. Semplicemente bisogna mettere in conto più sedute di mantenimento. È un po’ come tagliare l’erba: se piove molto, cresce di nuovo, ma non per questo smetti di usare il tosaerba.

Conclusioni: ascolta il tuo corpo, non la voce del corridoio
L’epilazione laser non vive in una campana di vetro: dialoga con estrogeni, progesterone, androgeni e con tutto quello che li scombussola. Capire dove sei nel tuo viaggio ormonale che sia l’adolescenza, la gravidanza o quel “clima” tutto nuovo della menopausa ti aiuta a scegliere il momento migliore, il numero di sedute e le aspettative giuste. Il segreto sta nel gioco di squadra: tu porti le informazioni, il centro estetico porta la tecnologia e l’esperienza. Alla fine, il risultato è semplice: pelle liscia più a lungo, meno ansia da lametta e la libertà di mettere la gamba fuori senza chiedersi se “si vede qualcosa”.
Quando il laser incontra ormoni capricciosi, vince chi conosce le regole: e da oggi le conosci anche tu.

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